Il biliardino: dove nasce uno dei giochi più amati di sempre

I giovani di ogni età, almeno una volta nella loro vita, hanno sfidato i loro coetanei a colpi di biliardino. Si tratta di un gioco in grado di unire più generazioni. Ma dove nasce il calciobalilla?

Sull’origine di questo gioco ci sono ancora molti dubbi. Sebbene i primi modelli appaiano in Germania e in Francia nel periodo successivo alla prima Guerra mondiale, può considerarsi Barcellona la patria del biliardino. Infatti, fu lo spagnolo Alejandro Finisterre a inventare la versione moderna del calciobalilla, con le sagome degli omini. In Italia, invece, fu un artigiano di Poggibonsi, nel 1937, a simulare il calcio giocato.

I primi tavoli furono realizzati usando cassoni artigianali in legno per contenitore, e con aste e omini di legno, le porte invece, erano ricavate dall’utilizzo di secchielli appesi.
Quando mancava l’olio sulle aste, per garantire un gioco più fluido si provvedeva a lubrificarle anche col vino.

Il vero impulso alla creazione del gioco da tavolo ci fu diversi anni dopo, nel 1947, grazie a Marcel Zosso che diffuse i primi modelli prima nel sud della Francia, suo Paese d’origine, e poi in Italia, precisamente ad Alessandria.

Da quel momento si sono diffusi diversi modelli più o meno standardizzati ed è aumentata notevolmente la qualità.

Come per altri giochi, i biliardini sono stati oggetto di critica perché distraggono i più piccoli dallo studio e dal lavoro. In realtà, questi giochi e la loro evoluzione rappresentano la sintesi del “900 e dei primi decenni del 2000 e sono stati utilizzati per la riabilitazione psicomotoria dei reduci di guerra.

Difficilmente si trova una persona che non abbia mai giocato a calciobalilla.

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