Da parte del governo sempre più ipocrisia nell’affrontare il tema dipendenza gioco.
Ascoltando alcune grottesche dichiarazioni del vicepremier Di Maio durante la puntata di “Quarta Repubblica”, andata in onda su Rete 4, fa accapponare la pelle la leggerezza con la quale un ministro della Repubblica stabilisce regole ben precise, divieti compresi, che saranno introdotti in occasione dell’utilizzo del Reddito di Cittadinanza a partire dal prossimo mese di aprile se tutto va bene.
Su quando e come spendere, ci sono delle prescrizioni ben precise che riguardano alcuni generi di consumo e sulle modalità d’uso della tessera bancomat.
Via libera per i farmaci, computer, libri, cinema e creme di bellezza.
Semaforo rosso per i super alcolici. Al contrario gli alcolisti in crisi di astinenza potranno farsi di vino e birra in quantità industriale.
Dunque whisky bandito compresa grappa e Cordial Campari. Nella morigerata condotta di vita che attende i beneficiari dell’assegno mensile, non sappiamo se, ad esempio, i redditi di cittadinanza nei sexy shop potranno acquistare con la tessera da 780 euro bambole gonfiabili e preservativi. Ma – come ha riferito il vicepremier- una birra e il vino per metterlo a tavola la sera, per carità, quello sì a prescindere se il consumo sia di una sola persona o di un nucleo familiare intero. Nel primo caso si darebbe una mano agli alcolisti che per i 5stelle evidentemente non rappresentano un problema da contrastare.
Altrettanto grottesca e ridicola la discriminazione fra genere di prodotti in una sorta di gioco al proibizionismo di bassa lega. Tanto per aggiungere sale all’insipida minestra anche sui tabacchi e sigarette il ministro preannuncia il giro di vite, escludendo che si possano acquistare in quantità eccessiva. Cosa avrà voluto dire glielo spiegheranno in seguito. Con buona probabilità saranno contingentate come nel razionamento delle truppe militari sigari, sigarette e tabacco da pipa. Non sappiamo cosa accadrà se la tessera la si inserisce nei distributori di marijuana che installeranno nei pressi delle scuole visto che i grillini ne chiedono la liberalizzazione e la libera vendita a beneficio di chi vorrà sostituire le allucinazioni alla visione di questo governo.
Ma anche in questo caso le tossicodipendenze sono il male minore. Se party e festini a base di vino, birra e tabacco si potranno organizzare, non permettetevi di acquistare gratta e vinci o di puntare l’ambo o il terno sulla ruota di Milano.
Sara’ vietatissimo, la macchina sputerà il bancomat perché il permissivismo è consentito a etti ma con i dovuti distinguo soprattutto per i soggetti affetti da dipendenza gioco che in Italia rappresentano una percentuale pari all’1,6 della popolazione con un rapporto di gran lunga inferiore rispetto ad altre dipendenze patologiche. Il gioco pubblico è da mettere al bando anche se serve ad introitare fondi per alimentare i redditi di cittadinanza e licenziare decine di migliaia di lavoratori. Il resto può passare con leggerezza e ignoranza tra paradossi, nequizie e stupidità gialloverdi.