Il senatore Luigi Vitali in una interrogazione parlamentare presentata al Ministro dell’Economia ha posto l’accento su alcune criticità relative all’industria del gioco e dell’intrattenimento, soffermandosi in particolare sul primo anello della filiera rappresentato da un ristrettissimo numero di società concessionarie alle quali è demandato il compito di rilasciare i nulla osta di messa in esercizio degli apparecchi con vincita in denaro nei confronti di una vasta platea di gestori, proprietari degli apparecchi, composta da circa 5mila piccole imprese con a carico 300mila lavoratori.
Le maggiori criticità, come ha evidenziato Vitali, riguardano l’evidente sbilanciamento esistente nel rapporto tra le parti e la condizione di assoluta egemonia dei concessionari. La riduzione delle apparecchiature, disposta per legge, ha generato un aumento esponenziale dei costi a carico degli operatori fortemente penalizzati dal mutamento delle condizioni contrattuali imposto in modo unilaterale dai concessionari in danno di migliaia di piccole e medie imprese dell’industria del gioco. Tale situazione secondo Vitali ha favorito in maniera esclusivo i concessionari i quali hanno aumentato i corrispettivi facendo leva su clausole contrattuali vessatorie, imponendo condizioni fuori mercato, costringendo molti gestori a cessare le proprie attività a causa della assoluta insostenibilità dei costi.
La dismissione delle apparecchiature consente alle concessionarie ampia facoltà di utilizzo dei nulla osta rimessi in circolazione per utilizzi propri consentendo comunque l’applicazione incontrollata di condizioni di totale svantaggio. Il blocco del mercato derivante dalla necessità di ridurre gli apparecchi ha generato veri e propri abusi nei confronti degli operatori che si sono visti lievitare anche i costi di collegamento alla rete telematica attraverso l’imposizione unilaterale di modifiche contrattuali vessatorie che rendono improponibile il proseguio delle attività a scapito di migliaia di imprese e di lavoratori del settore
La cessazione delle attività provoca pesanti ricadute sul piano occupazionale a vantaggio di ristrette lobby del settore ne’ risulta essere risolutiva in termini di decremento del gioco. Il senatore Vitali ha pertanto chiesto se il ministero intende avviare iniziative volte a tutelare i proprietari degli apparecchi considerando le ipotesi di annullamento delle clausole di recesso contrattuale consentendo al proprietario il diritto di ottenere da altri concessionari l’emissione dei nulla osta sostitutivi di messa in esercizio degli apparecchi in considerazione del ruolo dei gestori degli apparecchi e dell’enorme apporto in termini di prelievo fiscale che assicurano all’erario.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]