ROMA – “L’intero settore dei gestori, installatori e produttori di macchine da intrattenimento rischia di essere distrutto a causa dei continui aumenti della tassazione, il Preu, e dello strapotere dei concessionari che pongono condizioni contrattuali sempre piú vessatorie e insostenibili. Saremo in piazza Montecitorio il 20 febbraio, dalle 14 alle 19, per chiedere al governo, che da mesi sollecitiamo, di ascoltarci. Sono a rischio 150mila posti di lavoro in tutto il Paese”. Lo ha affermato Domenico Distante, presidente di Sapar (Servizi apparecchi per le pubbliche attrazioni ricettive), l’associazione del gioco piú rappresentativa, nel corso di una conferenza stampa alla Camera.
“Abbiamo subíto 4 aumenti del Preu in pochi mesi, ed altri ne sono programmati. Nel contempo é stato abbassato il payout, cioé la percentuale di vincita per i giocatori. Cosí il governo ci distrugge. Inoltre, il Decreto nell’ambito del quale é previsto il riordino del settore del gioco scade l’11 febbraio e non abbiamo visto nulla, nulla ci hanno chiesto e nulla sappiamo”, ha aggiunto Distante.
La proposta dell’Associazione del gioco é chiara: “Sapar chiede che si intervenga sulla portabilitá del nulla osta, che ad oggi ci obbliga a sottostare ai voleri del concessionario senza possibilitá reale di cambiarlo; sul riconoscimento giuridico della nostra figura; sulla necessitá di predisporre un Testo Unico che uniformi tassazione, distanze dai siti sensibili e orari di apertura su tutto il territorio nazionale. Ad oggiogni Regione decide autonomamente e ció ci impedisce di programmare la nostra attivitá e i nostri investimenti, costringendoci ad avviare i licenziamenti”.
All’iniziativa é intervenuta la deputata di Leu e vicepresidente della Commissione Affari sociali Michela Rostan, che ha rilevato “la fondamentale differenza tra macchine da intrattenimento e le pericolosissime videolottery”. Rostan ha ricordato come “questo governo aveva fatto della lotta al gioco d’azzardo una bandiera, ma nella pratica sta venendo meno alle promesse fatte. La veritá é che per finanziare altre misure scaricano la tassazione sull’anello piú debole della catena, i gestori e i giocatori. Servono subito linee guida nazionali”.
Esigenza condivisa da Mauro D’Attis, deputato di Forza Italia, per il quale “é necessario un Testo Unico per organizzare al meglio il settore nel nostro Paese. Ne saró un convinto sostenitore e sottoscrittore. Su questo tema riscontro un atteggiamento politico di buona parte della classe dirigente che é caratterizzato da una forte dose di ipocrisia. Come si fa a fare una conferenza stampa presentando il decreto Dignitá che, intervenendo sulla stupidaggine del divieto di pubblicitá, contemporaneamente lo finanzia con i soldi che provengono da ció che si considera ‘il Male’?”.
“L’Associazione di categoria vuole dialogare sul merito, argomentando ció che dice con i numeri, rappresentando nel contempo centinaia di migliaia di famiglie, ma si vede costantemente rifiutata ogni forma di confronto. Comincio a pensare si tratti di malafede e irresponsabilitá”, ha osservato il deputato del Pd Carmelo Miceli, secondo il quale “su questo tema si puó raggiungere una convergenza politica”. D’accordo il collega Pd Ubaldo Pagano: “Serve un patto di co-responsabilizzazione etica. Non si puó intervenire solo su un pezzo del settore, ignorando gli altri. Basta con le competenze alle Regioni e a venti normative differenti, stop a uno Stato che fa finta di nulla”.
A margine della conferenza stampa é stata presentata l’Associazione “Non siamo solo numeri” che ha denunciato “l’accanimento mediatico e legislativo che da anni si abbatte sul settore in modo insensato e irresponsabile”.