“Ne avevamo il sospetto ma le dimissioni del presidente dell’Istituto Superiore della Sanità confermano le nostre forti perplessità sull’azione di governo nei confronti del gioco pubblico e delle misure adottate dall’Esecutivo nazionale, nella semplice presunzione, confortata dal nulla, che le ludopatie e i disturbi patologici connessi al gioco possano essere contrastati con l’introduzione del “distanziometro”

Questo il commento del presidente nazionale Sapar Domenico Distante a margine delle dimissioni di Walter Ricciardi dall’Istituto Superiore della Sanità. Istituto che il 18 ottobre scorso ha pubblicato il primo studio epidemiologico condotto dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping sul gioco e sulle ludopatie, applicando metodologie condivise dalla comunità scientifica internazionale.


“Condivido – aggiunge Distante – le considerazioni di Ricciardi che evidenzia anche per altri settori la visione antiscientifica di questo governo il quale si rifiuta di considerare quanto emerge da studi, analisi e statistiche. Ma non mi sorprende la posizione del Movimento 5 Stelle che pur di calcare l’onda populistica ritiene di conquistare voti distruggendo la terza industria italiana a colpi di tassazione e distanziometri. Non mi sorprende che i vertici dello stesso Istituto abbiano provato grande imbarazzo quando hanno dimostrato, dati alla mano, che eliminare la pubblicità e introdurre le distanze dalle sale giochi non serve a nulla, non certo a contrastare le dipendenze patologiche. Se applicassimo questo modello “dissuasivo” in modo simmetrico – prosegue il presidente Sapar – nel tentativo di ridurre il consumo di alcolici e tabacco dovremmo creare distanziometri  per tabaccai, bar e locali pubblici di intrattenimento dai luoghi sensibili. Insomma una forma di ghettizzazione che produrrebbe paradossalmente l’effetto opposto, come traspare dal rapporto ISS ”.

“È una logica perversa – spiega Distante – che produce danni economici irreversibili e che si alimenta in modo demagogico dalla necessità di conquistare il consenso elettorale partendo da principi aprioristici”.


In realtà se, come dimostrato dallo studio condotto dall’ISS non è la pubblicità che induce al gioco e il distanziometro non scoraggia i giocatori problematici, questo fa venir meno anche alcuni cavalli di battaglia del decreto Dignità. Tantomeno quelli di Di Maio possono essere strumenti risolutivi per arginare il fenomeno della illegalità che oggi si alimenta anche attraverso il gioco online e piattaforme non controllabili dallo Stato.

“La manovra finanziaria del governo – conclude Distante – segue il solco tracciato in questa direzione, mettendo al bando un settore sano dell’economia utilizzato esclusivamente come bancomat per far cassa come dimostrano gli ultimi provvedimenti”.

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